Il mio rapporto con la musica elettronica è profondamente viscerale. Ogni momento della mia giornata, ogni sfumatura del mio umore e ogni fase della mia esistenza ha almeno una traccia con cui può essere rappresentata.
Essendo uno studente di Beni Culturali, quando ripercorro con gli occhi la mia libreria su iTunes o quando sfioro con le dita i CD ordinati in mezza Europa mi sento come un fortunato mecenate che, camminando avanti e indietro lungo la propria galleria d’arte, ammira i suoi pezzi più pregiati e ripercorre mentalmente le variegate circostanze in cui un’opera piuttosto che l’altra l’ha colpito, stregato e affascinato a tal punto da far nascere l’ardente bisogno di appropriarsene.
In questi ultimi anni, sempre più persone si lamentano della ripetitività schematica di alcuni suoni o della stancante e cronica mancanza di innovazione da parte di coloro che, fino a qualche tempo prima, definivano come “the best producer on planet earth”. Ci dimentichiamo troppo spesso, tuttavia, che siamo noi ad avere il coltello dalla parte del manico. Siamo noi i padroni di noi stessi e, in secondo luogo, del mercato. Pensate che le Major e i più grandi brand globali non si siano accorti che la Big Room e l’EDM più “ignorate” abbia stufato? Pensate che non si stiano affannando per correre ai ripari?
Noi, io e voi, possiamo cambiare le cose. Ma non servono azioni eroiche o post senza capo ne coda dove ci si lamenta dell’ennesimo artista che ripropone una traccia dal retrogusto di “già sentito”. Basta lasciarci guidare dalle emozioni. Molte delle tracce che più sanno farmi viaggiare sono state composte da produttori che, messi in confronto con i Top di cui sappiamo esageratamente tutto, non sono che una goccia nel mare, ma proprio quella goccia è capace di dissetarci nel momento del profondo bisogno.
Occorre cercare, addentrarsi senza paura in territori inesplorati lasciando a casa gli inutili pregiudizi e investendo del tempo per oltrepassare i confini delle nostre Playlist su iTunes, Soundcloud, You Tube, Spotify o qualsiasi altra piattaforma musicale.
Per spingervi a cercare – e per festeggiare il mio 100esimo articolo su Electro Italia – vorrei condividere con voi questa potentissima traccia: “The View” riesce a entrare con una sconcertante facilità dentro il mio cuore. Mi fa sentire fragile come una foglia autunnale sferzata dal primo vento dell’inverno, mi fa pensare a tutte le persone importanti che ho incontrato lungo la mia vita e che adesso non ci sono più, mi fa sorridere imbarazzato come dopo un lungo, primo bacio.
La mia vita è musica e la musica è la mia vita.
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